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SITO IN MANUTENZIONE

“Faccio questa professione da trenta anni e l’insondabile abisso dell’anima umana continua a presentarsi ai miei occhi con lo stesso incredibile splendore di sempre: neanche la consapevolezza di sfiorarne appena la superficie sminuisce per me il valore di questo contatto, e spero in realtà, se la fortuna mi assiste, di continuare a fare questo mestiere fino all’ultimo giorno della mia vita”

G.P. Quattrini

CHI SONO
 

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Sono Psicologa Psicoterapeuta della Gestalt ad orientamento fenomenologico-esistenziale, diplomata presso l'Istituto Gestalt Firenze con Paolo Quattrini e Anna Ravenna.

Dal 2011 esercito in libera professione offrendo percorsi di sostegno psicologico e percorsi per la promozione del benessere delle persone sia in età adulta sia in età evolutiva. 
 

SERVIZI

PSICOTERAPIA INDIVIDUALE

uno spazio di contatto, consapevolezza, attenzione e presa di responsabilità

PSICOTERAPIA DI COPPIA

un percorso per coppie tra crisi e nuove progettualità

PSICOTERAPIA DI GRUPPO

 

il gruppo è un amplificatore e accelleratore di processi individuali 

PSICOTERAPIA FAMILIARE

supporto alla famiglia per sostenere il contatto tra i membri e per la piena realizzazione di ogni componente del sistema

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Attiva il cambiamento

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SERVIZI

SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ

per sostenere i genitori nello sviluppo di una relazione efficace con i propri figli

INTEGRAZIONE DI AREE DI INTERVENTO

difficoltà legate a fasi della vita: gravidanza, genitorialità, pre-adolescenza, adolescenza, scelte scolastiche e professionali; problematiche relazionali, esperienze traumatiche, disturbi dell'umore, autostima, affettività, sessualità, ansia, panico, disturbi alimentari, stress lavorativo...

COUNSELLING E LIFE COACHING

riconoscimento delle emozioni, ascolto del corpo, raggiungimento di obiettivi e punti di forza, costruzione di nuove prospettive, raggiungimento di obiettivi

COSTELLAZIONI FAMILIARI

per portare alla luce le dinamiche nascoste che legano alla propria famiglia di origine  e ai gruppi di appartenenza

PSICOTERAPIA E AYURVEDA

un percorso di contatto con la propria esperienza corporea, di

 consapevolezza e attenzione, che integri corpo, mente e spirito 

 
domande frequenti

LA TRASPARENZA E LA CHIAREZZA COME STRUMENTO DI CONOSCENZA

IDEE PRECONCETTE

A volte si da poco valore alle esperienze del mondo della psicologia e della psicoterapia, con considerazioni che determinano l’idea che questi percorsi siano poco funzionali e risolutivi. Iniziare una psicoterapia è ancora oggi una scelta definita da miti e pregiudizi che possono allontanare da questo tipo di percorso e lasciare che le persone rimangano nella solitudine della loro sofferenza. Uno dei luoghi comuni più diffusi è che la psicologia e la psicoterapia siano appannaggio della “follia”. Esporre ora in breve il concetto di “follia” è cosa faticosa poiché richiederebbe una lunga e ampia riflessione. Studi recenti hanno stimato una elevata diffusione, nel ciclo vitale delle persona, di quelli che sono definibili come stati di sofferenza e di forte disagio. Queste persone sono forse folli? Nel corso della nostra esistenza come persone, possiamo trovarci di fronte a situazioni che inevitabilmente possono creare disagio e sofferenza, a ognuno di noi può capitare di stare male, di attraversare stati depressivi e ansiosi, di aver difficoltà di gestire impulsi aggressivi, di trovarci incapaci di gestire i nostri vissuti emotivi. In queste situazioni potrebbe essere molto utile chiedere aiuto e decidere di affrontare un processo dialogico, espressivo e trasformativo. Fare una psicoterapia significa rendersi consapevoli delle proprie sofferenze, dei propri meccanismi disfunzionali e anche delle proprie risorse, con l’intenzione di stare meglio. E’ un percorso che numerose ricerche a oggi hanno dimostrato di essere di grande efficacia. La psicoterapia non è semplicemente un parlare con qualcuno e non può essere confrontata con conversazioni quotidiane o intime tra amici. La dimensione relazionale dell’amicizia è certo una risorsa fondamentale nell’esistenza di un individuo, ma non va considerata come sostituzione di processi terapeutici. La parola, l’esprimersi, il dialogare sono i principali strumenti di tutte le psicoterapie, e la dimensione dialogica terapeutica ha motivazioni, intenzioni ed effetti molto diversi da conversazioni e scambi che possono avvenire in contesti quotidiani. Uno psicoterapeuta mette al servizio del cliente le sue competenze per aiutarlo a vedere e osservare i suoi pensieri, le sue emozioni e le sue azioni da un punto di vista più neutro e a co-costruire nuovi modi di gestire situazioni problematiche e dolorose. Uno psicoterapeuta è un professionista che ascolta in modo empatico, cercando di evitare consigli e identificazioni con il cliente. È un professionista che ha alle spalle anni di formazioni, esperienze e percorsi terapeutici personali. Altra idea molto diffusa è che per parlare di un processo di guarigione sia necessario andare a scavare nelle esperienze passate della persona e in particolare nell’infanzia. Questo non succede in tutti i modelli di lavoro terapeutico. Gli psicoterapeuti sono spesso considerati come interpreti dei comportamenti dei loro clienti e risolutori del loro stato di conflitto. Gli psicoterapeuti non sono consiglieri né hanno la bacchetta magica per trasformare condizioni esistenziali di sofferenza. Accompagnano i clienti nell’esplorazione di se stessi alla scoperta di limiti e risorse e nella costruzione di nuovi orizzonti di senso. Ogni psicoterapeuta fa questo seguendo il suo modello terapeutico, ascoltando le differenze che ogni persona, unica nel suo esistere, porta all’interno del contesto terapeutico, accogliendo tempi, ferite e talenti di ognuno. La ricerca non ha dimostrato alcun legame di efficacia terapeutica rispetto alla scelta, da parte del cliente, di uno psicoterapeuta maschia o femmina. Dal punto di vista delle competenze e della professionalità non esistono differenze, se non rispetto al modello di riferimento su cui appoggiano la loro operatività. La scelta da parte del paziente può essere orientata da vissuti e sensibilità personali, sulla base della propria storia personale e dal tipo di relazioni che si trova a vivere nella sua esistenza. A oggi c’è anche un’ampia diffusione di somministrazione e assunzione di farmaci per curare sintomi psicologici. Occorre però rilevare che l’utilizzo di farmaci è sicuramente, se e quando necessario, un supporto fondamentale per alleviare stati di grave sofferenza psicologica, ma che permette di intervenire esclusivamente sui sintomi. A tal riguardo, sarebbe necessario integrare le terapie farmacologiche con terapia psicologiche che permettano di costruire nuovi modi di stare al mondo, attraverso l’individuazione di orizzonti di senso e di strategie trasformative.

DURATA DI UNA PSICOTERAPIA

Uno dei principali miti che riguardano il mondo della psicoterapia è che questi percorsi debbano durare a lungo nel tempo. Si sa quando il percorso avrà inizio, ma non quando avrà fine. Sussistono molteplici fattori che possono influire sulla durata di un percorso terapeutico e le variabili sono soggettive. La durata può dipendere da aspetti come: il livello di sofferenza con cui la persona si presenta nella relazione terapeutica, la motivazione che la porta a richiedere l’intervento dello specialista, la chiarezza dell’intenzione che s’intende perseguire per i propri obiettivi terapeutici, la responsabilità con cui il paziente partecipa alla costruzione del proprio processo esistenziale, le risorse che è in grado di recuperare e sviluppare, la competenza del terapeuta nell’aiutare il cliente ad aiutarsi, gli accadimenti nella vita del cliente e in che fase del ciclo vitale si presenta la richiesta di aiuto.

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CARTA DEI DIRITTI DEL CLIENTE

DIFFERENZA TRA PSICOLOGO, PSICOTERAPEUTA, COUNSELLOR E COACH

Esistono molteplici differenze tra le varie figure professionali che si occupano di salute in ambito psicologico. In primis le due figure professionali di Psicologo e Psicoterapeuta sono differenziate dalla legge n. 56 del 18 febbraio 1989 che stabilisce la definizione della professione dello psicologo e l’esercizio dell’attività psicoterapeutica. La professione dello psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alla comunità. Comprende in questo ambito anche attività di sperimentazione, ricerca e didattica. Vi sono dei requisiti necessari per esercitare l’attività di psicologo: - aver conseguito l’abilitazione in psicologia attraverso l’esame di Stato per poi iscriversi all’albo professionale di competenza; - sono ammessi all’esame di Stato solo le persone laureate in psicologia che siano in possesso dell’attestazione che certifichi l’avvenuta esperienza di tirocinio pratico. L’esercizio dell’attività psicoterapeutica è invece subordinato al conseguimento di una specifica formazione professionale, acquisibile solo dopo il conseguimento della laurea in psicologia e medicina e chirurgia, attraverso dei corsi di specializzazione universitaria o presso istituti riconosciuti dal Miur che abbiano una durata almeno quadriennale. Agli psicoterapeuti psicologi (quindi non medici) non sono permessi interventi di competenza esclusiva della professione medica (es. somministrazione di farmaci). Le due figure dello psicologo e dello psicoterapeuta, infatti, si differenziano ulteriormente dalla figura dello psichiatra che è un medico specializzato in psichiatria, che potrà operare in ambito psicoterapeutico solo nel caso in cui abbia conseguito un percorso di specializzazione di psicoterapia. Lo psicoterapeuta quindi, oltre a poter operare in ambito diagnostico, riabilitativo, didattico e di ricerca, opera in ambito terapeutico a seconda della matrice psicoterapeutica in cui si è specializzato, utilizzando stili e modelli operativi caratterizzati da tecniche e procedure acquisite durante il suo percorso formativo. Un’ulteriore figura, relativamente nuova, è quella del counsellor. Il termine risulta intraducibile nella lingua italiana per cui è rimasto in lingua inglese. Il counselling è una pratica molto diffusa nei paesi anglosassoni, dove ha avuto origine. A oggi sussiste una grande discussione sulla legittimità della pratica di counselling, con richiesta di monopolio delle professioni dell’area psichica – psichiatri, psicoterapeuti e psicologi. Il counsellor, che non deve necessariamente aver conseguito la laurea in psicologia o altre lauree, è formato e addestrato per agire in situazioni di relazioni di aiuto, infatti, il counselling è una professione orientata alla promozione del benessere della persona e allo sviluppo del potenziale individuale e non è praticabile in quelle circostanze in cui il cliente si trovi ad affrontare situazioni particolarmente problematiche della sua esistenza, in cui diviene necessario un intervento di tipo psicoterapeutico. E’ una professione che si rivolge a persone che manifestano forme di disagio non inquadrabili nei tradizionali capitoli della psicologia clinica e della psicopatologia psichiatrica. Si occupa, quindi, delle comuni problematiche di vita ed è volto alla realizzazione dell’individuo. Attualmente in Italia, l’associazione che si occupa della diffusione, regolamentazione e del riconoscimento delle professioni non ordinistiche è l’Aico (Federazione Nazionale delle associazioni Aico). Il Coaching è un processo di crescita e di sviluppo di capacità, competenze e risorse di una persona. Il professionista qualificato (coach) finalizza il lavoro con il cliente attraverso l’individuazione di ambiti di potenziale di crescita e la definizione di un programma che sia diretto al conseguimento di obiettivi personali, professionali, di studio, sportivi etc. È un processo di crescita che traina il cliente verso la possibilità di esprimere appieno le proprie potenzialità.

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